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mercoledì 2 maggio 2012

GROM



GROM (tuono in polacco) è il nome comune delle forze speciali polacche
Questa formazione, fondata il 13 luglio 1990 ,è stata istituita in seguito alle rappresaglie terroristiche subite dalle ambasciate polacche a causa dell'operazione Most (Ponte) organizzata dal governo polacco per favorire il transito di ebrei russi in Israele. Il GROM ha attinto alle esperienze delle migliori forze speciali al mondo arrivando a competere in efficienza e preparazione con gli statunitensi 1st Special Forces Operational Detachment - Delta (Delta Force) e con i Navy Seal,con gli italiani G.o.i (Comsubin) e il reggimento Col Moschin,con il britannico Special Air Service (SAS) e l'israeliano Sayeret Matkal.

Il GROM dipende direttamente dal ministero della difesa polacco. La formazione è preparata per operare in tempo di pace, crisi e guerra, specialmente nell'ambito dell'antiterrorismo e del recupero di ostaggi. I soldati del GROM sono addestrati ad operare in ambienti chiusi come aerei, autobus, piattaforme petrolifere, edifici.

Molte furono le operazioni militari a cui gli uomini del GROM hanno partecipato e stanno partecipando tutt’ora,ricordiamo l’operazione Simoom e l’operazione iraqi Freedom.

Iraqi Freedom



Fra il 2002 e il 2004 il GROM è presente anche nel teatro iracheno, a Umm Qasr, Kirkit, Mossul e Baghdad. L'inizio delle ostilità con l'Iraq doveva essere segnato dalla conquista del porto di Umm Qasr e in particolare di una piattaforma petrolifera. Il GROM ha partecipato all'operazione insieme a numerosi altri corpi speciali della NATO. All'azione ha preso parte il gruppo "nautico" del GROM che a bordo di gommoni neri ha assaltato di notte in un'azione coordinata la piattaforma petrolifera, senza perdere nemmeno un operatore.

Operazione Simoom

L'Operazione Simoom è un'operazione condotta dai Servizi Segreti polacchi in Iraq nel 1990.

Nei primi mesi del 1990 la CIA chiese ai Servizi Segreti degli alleati europei di contribuire al recupero di 6 spie americane (alcune della CIA, altre della DIA) che spiavano i movimenti delle truppe irachene prima della Guerra del Golfo. Dato l'alto rischio dell'operazione, paesi come la Russia, la Francia e il Regno Unito rifiutarono di aiutare l'America. Solo la Polonia accettò nonostante il pericolo: se gli agenti fossero stati scoperti, era altamente probabile che tutte le spie sarebbero state giustiziate.

La Polonia aveva contatti in tutto l'Iraq perché molte compagnie di ingegneri polacchi lavoravano nel paese, così il governo inviò alcuni agenti per occuparsi dell'operazione. Il comando dell'operazione venne dato a Gromosław Czempiński che un tempo era stato una spia polacca negli Stati Uniti durante la Guerra Fredda (lavorava per i comunisti). Il piano prevedeva di riprendere contatto con le spie nascoste e consegnare loro dei passaporti polacchi per farli tornare in patria spacciandoli per lavoratori polacchi.

L'operazione ebbe inizio dopo che le 6 spie americane riuscirono a sopravvivere per settimane a Baghdad e in Kuwait. Durante questo periodo però gli iracheni cominciarono a sospettare qualche sorta di legame tra gli Stati Uniti e la Polonia.

Le spie americane vennero raggruppate in un campo di lavoro polacco e vennero consegnati loro i falsi passaporti. Furono portati via dal campo con un autobus. Alla frontiera incontrarono un ufficiale iracheno che aveva studiato in Polonia e parlava il polacco molto bene. La guardia fece una domanda in polacco ad una delle spie americane. Una delle versioni afferma che l'americano fece finta di essere pesantemente ubriaco, mentre un'altra versione dice che la spia in questione svenne. Nonostante tutto l'autobus riuscì a passare il confine indenne e le spie poterono trovare salvezza in Turchia da dove raggiunsero i rispettivi paesi. Oltre alle spie vennero portati in Turchia diverse mappe delle infrastrutture irachene indispensabili per l'Operazione Desert Storm.

Come ricompensa per il salvataggio degli agenti americani, gli Stati Uniti cancellarono metà del debito estero polacco che ammonta a 16,5 miliardi di dollari.
In almeno altre due operazioni, i polacchi aiutarono 15 agenti stranieri, in maggioranza britannici, a fuggire dall'Iraq dove erano tenuti ostaggi per scoraggiare un'invasione della Coalizione.

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